Effetto Stroop e freccia (1/2)

Di fronte a un cartello come questo da che parte girereste?

Nell’articolo di Baldo, Shimamura e Prinzmetal (1998) “Mapping symbols to response modalities: Interference effects on Stroop-like tasks”(pdf) vengono proposti degli esperimenti in cui si chiede ai soggetti di rispondere a uno stimolo: in alcuni casi una freccia, in altri una scritta. Come nell’esperimento originale sull’effetto Stroop, si vuole verificare se la presenza di uno stimolo irrilevante in contraddizione con quello rilevante provochi una “interferenza” (dovuta alla persistenza proprio dello stimolo irrilevante).
In particolar modo si cerca di verificare se l’interferenza aumenta quando il compito richiesto ai soggetti dell’esperimento ha una maggiore compatibilità con lo stimolo irrilevante (il compito azione compatibile con lo stimolo freccia, il compito vocalizzazione con il testo alfanumerico).

Nello specifico si voleva indagare l’interferenza sulle risposte vocali (1) e “manuali” (2) in relazione a stimoli incongruenti (la freccia e la scritta) indicanti entrambi una direzione.

Il primo esperimento descritto nell’articolo proposto consisteva nel sottoporre una serie di immagini in cui gli stimoli fossero concordanti, discordanti o neutri (come nella figura).

Veniva chiesto ai soggetti di dare una risposta vocale e “manuale” (premere un tasto con una freccia) congruente allo stimolo rilevante.

Senza entrare nelle questioni specifiche relative al problema dell’attenzione selettiva (ben al di fuori delle mie competenze e su cui magari chiederei un intervento a Stefano Minelli), i risultati del primo esperimento erano che, come si osserva dalla tabella riportata:

1) L’aumento dell’interferenza era legato alla modalità di risposta, ad esempio se lo stimolo rilevante era una parola e quello irrilevante era una freccia, l’azione “manuale” era rallentata di molto, mentre la vocalizzazione non subiva significativi rallentamenti. Il contrario avveniva quando lo stimolo rilevante era la freccia.

2) L’azione “manuale” era sensibilmente più veloce della vocalizzazione quando lo stimolo rilevante era una freccia e viceversa la vocalizzazione era leggermente più rapida quando lo stimolo rilevante era una parola.

In qualche modo, se si tratta di vocalizzare, la freccia parte sconfitta, se si tratta di compiere un’azione è, al contrario, la parola a perdere.

Chiaramente schiacciare un tasto è diverso da seguire una direzione, ma è evidente che la freccia prevale in velocità quando si tratta di tradurre in azione uno stimolo.

Quando ho veramente letto: quando posso usare quello che ho letto per agire o quando vocalizzo?

Continua nel prossimo post.

Luciano Perondi

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3 responses to “Effetto Stroop e freccia (1/2)

  1. Molto bello questo blog, complimenti.

  2. Pingback: Arrow in a synsemic perspective (1) | Sinsemia

  3. Pingback: A portata di mouse [2]

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