Le barre di scala nelle mappe medievali


In “Effetto Stroop e freccia” Luciano Perondi chiudeva ponendo domande sull’utilizzo della prima freccia come simbolo di verso e direzione, le sue richieste hanno ricevuto risposte interessanti che presto pubblicheremo, dunque continuiamo sulla strada dei  particolari che possono avere una ricaduta più ampia.
L’immagine in alto non è un dettaglio di una carta geografica realizzata nel 1400, nell’epoca rinascimentale, ma di una carta nautica medievale, è la così detta Carta Pisana, conservata alla Bibliotèque nationale de France, visibile nel suo insieme qui. Risale agli ultimi decenni del 1200.


Quella che si vede nel dettaglio è una barra di scala, non c’è da stupirsene, di barre di scala scrive Tony Campbell nel 1987 in uno dei saggi principali su questo tema “Portolan Charts from the Late Thirteenth Century to 1500”, in The History of Cartography. Ecco alcune citazioni: “Though a linear scale was implied on Ptolemy’s maps by their gride of longitude and latitude, the medieval sea charts were the first cartographic documents to regularly display one” (Campbell 1987, p. 371); “A scale bar was usually provided, and one or more of its varying number of larger divisions would be subdivided into five sections, each representing ten miglia. Unfortunately, no key to the unit of measurement was supplied, and this has led to much discussion of the scale(s) involved” (Campbell, p. 377).
Dunque, in questo portolano come in altri non è fornita la chiave dell’unità di misura, ma è presente comunque un’unità di misura dello spazio. Non tutta la carta è elaborata in proporzione alla barra di scala, solo le distanze di navigazione lo sono – quelle tra le città lontane dalla costa non sono indicative – ma esiste comunque una regolarità. Infine, non è presente una griglia di ascisse e ordinate ma comunque un reticolo che sembra poter estendersi oltre le terre qui raffigurate e che dunque può lasciar intendere un altrove.

Ai più esperti, e da profano, chiedo per capirne di più: in che rapporto sono queste barre di scala con la prospettiva del geografo Franco Farinelli che scrive semplificando le sue teorie per la rivista Golem in  “Il globo, la mappa, le metafore“: “La modernità è la riduzione del mondo o, se volete, del globo, a spazio” e  “Certo c’è una metrica nel Medioevo – non in Marco Polo – ma non la metrica standard lineare cui siamo assuefatti. E poiché il termine spazio deriva dal greco stadion, l’unità di misura delle distanze, bisogna sapere che ogni volta che adoperiamo il termine in riferimento alla realtà medievale stiamo usando una metafora”. Qualcuno è a conoscenza se altrove, o nella sua opera, vengono studiate le carte portolaniche rispetto all’idea di spazio?

Leonardo Romei

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One response to “Le barre di scala nelle mappe medievali

  1. Pingback: An analysis of “Carta Pisana”, a navigational chart of the Middle Ages | Sinsemia

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